Le terre di frontiera, ovunque esse si trovino, hanno un fascino particolare. Perché vi si incontrano popoli diversi e tradizioni variegate. Storie che sembrano inconciliabili, e che invece regalano nuovi spunti e nuove suggestioni. Il Collio, una lingua di terra collinare tra le Alpi Giulie e l’Adriatico, non fa eccezione. Una zona che nella storia ha cambiato tanti nomi: Coglio, Brda, Cuei o In de Ecken, a testimoniare il meltin pot di culture diverse.
Edi Keber: una cantina di frontiera
Le vigne di questi luoghi hanno visto avvicendarsi e fondersi fra loro mani italiane, slovene, austriache. Mani che però avevano in comune tra loro una profonda cultura del vino, inteso come cibo dell’anima prima ancora che come bevanda del corpo. Chi passa per la prima volta da queste parti non può non innamorarsi del palpabile equilibrio tra l’uomo e la natura, che si manifesta nell’alternarsi di boschi e catelli, paesini suggestivi e vigne a perdita d’occhio.
Il profumo delle colline tra le Alpi e l’Adriatico
In questa cornice, e più di preciso sulle colline di Zegla, si trova l’azienda vinicola di Edi Keber. Sorge su terreni Flysh e Ponka: nomi che significano mineralità e alta qualità. Kristian e Veronika, gli eredi della tradizione di famiglia, hanno fatto una scelta sui generis: andando contro il trend del momento, dopo anni di soddisfazioni con il Tocai hanno virato verso la produzione di un unico vino.
La tradizione del Tocai con Ribolla e Malvasia
Un Gran Cru che attinge alla tradizione autoctona del Tocai friulano corretto dalla giusta acidità del Ribolla Gialla e dall’aroma speziato della Malvasia Istriana. Una scelta di campo che ha premiato Edi Keber, che oggi ha portato la propria produzione fino alle 50mila bottiglie annuali.