Italia – Bulgaria: 1-0. Non è un risultato calcistico, in quel campo l’Italia ha poco da stare allegra. È una vittoria in un settore in cui invece il nostro Paese se la cava molto meglio, potremmo dire che domina il mercato: il settore vinicolo. Nei giorni scorsi, infatti, l’Ufficio Europeo per la tutela dei marchi e della proprietà intellettuale (Euipo) ha dato ragione al Consorzio per la tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc. Il consorzio italiano, che tutela alcuni tra i vini più prestigiosi del Belpaese, si era opposto alla registrazione del marchio “Bolgaré” nella classe alcolici da parte della cantina Domaine Boyar, tra le più importanti di Bulgaria.
Bolgheri stoppa il riconoscimento europeo del vino bulgaro Bolgaré
La vittoria giuridica è di quelle che contano. Si afferma così il principio che un marchio di pregio di un territorio non possa essere evocato da un territorio diverso, quand’anche in via indiretta. Una tutela importante per molti brand nostrani, tra i migliori e quindi più imitati al mondo almeno in ambito alimentare. E che potrebbe fare da importante precedente in un’altra battaglia che invece fin qui ci vede perdenti, quella per il riconoscimento della menzione tradizionale per il vino croato Prosek.
Una buona notizia anche per la controversia Prosecco-Prosek
In quel caso ad presentare opposizione erano stati – ovviamente – i consorzi della regione di Prosecco, spaventati dall’idea che la cercata similitudine potesse confondere il consumatore. Gli eurodeputati Pd Paolo de Castro e Simona Bonafè, che avevano portato la questione al parlamento europeo, hanno così commentato: “un chiaro tentativo di usurpazione commerciale da parte di un marchio bulgaro (Bolgaré), chiaramente evocativo dei vini Doc Bolgheri, ma che nulla ha a che fare con quelli che sono considerati tra i migliori vini al mondo”.
La soddisfazione della politica
Gian Marco Centinaio, Sottosegretario alle Politiche Agricole, ha commentato: “Una buona notizia per tutto il nostro made in Italy e che spero rappresenti un precedente importante nel contrasto di altri tentativi di richiamare le nostre denominazioni. Si è evidenziata la forte somiglianza dei due nomi con il conseguente rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro. Ora se ne tenga conto anche per la vicenda Prosecco vs Prosek”.
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