Vibi Anaini era nell’antichità il nome di una eminente famiglia etrusca, all’epoca abitatori della Maremma toscana. Furono proprio gli etruschi i primi a domesticare le uve selvatiche dei boschi della zona: un primo passo di quella che sarebbe stata una prestigiosa storia di successi nel mondo della viticoltura. Il Pugnitello proviene proprio da queste antichissime radici. Si tratta di un vitigno caratteristico della regione del grossetano, che prende il nome dalla particolare forma del suo grappolo, che può ricordare un pugno.
Anaini Pugnitello – Le Stadere

Veduta delle vigne di Poggio Spinelli
L’Anaini de Le Stadere è un Pugnitello 100%, affinato dapprima in serbatoi d’acciaio e quindi in vasche di cemento. Riceve poi un secondo affinamento per 12 mesi in tonneaux di rovere francese fino all’imbottigliamento. Gabriele Gadenz è l’enologo che ha plasmato questo vino dal carattere deciso. È stato Gadenz a riconoscere le potenzialità del terroir di Poggio Spinelli, una tenuta di 12 ettari nel pieno della Maremma. Ed è stato il suo lavoro a permettere all’Anaini di esprimere queste potenzialità al meglio, dando il giusto risalto a un vitigno autoctono meno famoso del Sangiovese ma altrettanto pregiato.
Un Pugnitello 100% dalle origini antiche
In questo modo ha creato un vino che è un gioiello, perfetto da abbinare alle carni rosse, alle uova e ai deliziosi tartufi caratteristici della regione.